martedì 15 dicembre 2009

A Latina fogli con intercettazioni riusati per fotocopie, perplessa la Di Marcantonio


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti commenta l’insolito metodo di riciclaggio della cancelleria del tribunale


Roma – La mancanza di risorse per le cancellerie dei tribunali è storia purtroppo assai nota. Il palazzo di Giustizia di Latina è balzato agli onori della cronaca per una politica di riduzione degli sprechi senza se e senza ma, tanto da riutilizzare come materiale per fotocopie vecchi fogli in cui sono riportate alcune intercettazioni relative al fascicolo di un processo in primo grado.
“La prima cosa che salta all’occhio è l’illegittima diffusione delle informazioni giudiziarie - commenta Camelia Di Marcantonio, responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti - nonché un’inammissibile incuria per importanti documentazioni processuali e desta stupore il totale disinteresse per la tutela della privacy dei cittadini. La giustizia italiana, risorsa posta sotto scacco dai tagli del Governo, è costretta a servire la popolazione in una condizione del tutto insufficiente. Sono forse questi i presupposti per applicare il Processo breve?”, conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro.

lunedì 2 novembre 2009

Infiltrazioni mafiose nell’edilizia pontina, l’allarme dell’Italia dei Diritti


Il responsabile per il Lazio Vittorio Marinelli: “Inutile sorprendersi, le imprese pulite sono sistematicamente espulse dalle gare d’appalto e dal mercato”


Roma – “Ci si stupisce che ci sia gente che ancora si meraviglia di quella che è una cronaca del tutto normale” . Queste le prime parole del responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli all’allarme, lanciato dal prefetto Bruno Frattasi, sul rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti legati all’edilizia pontina. “Basterebbe invece – incalza Marinelli - entrare in una qualsiasi libreria per trovare, dopo il successo di Gomorra, un altro libro sul medesimo argomento. In particolare, Elio Veltri, insieme a un magistrato dell’antimafia, ha appena dato alle stampe il fortunato best-seller ‘mafia pulita’. In tale opera, gli autori evidenziano i meccanismi economici mediante i quali progressivamente sono espulse dal mercato le imprese pulite sistematicamente sostituite da un’imprenditoria mafiosa e, come tale, malata”. Prosegue polemico l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Semmai le notizie relative al grido d’allarme degli imprenditori pontini possono servire quale cartina tornasole dell’ espansione inarrestabile della delinquenza organizzata in terre rimaste ancora relativamente integre. E’ facile essere profeti nell’ipotizzare una futura ‘calabresizzaione’ della provincia di Latina visto che, secondo recenti inchieste, sembrerebbe che il 27% della popolazione calabrese è in un modo o nell’altro legato alla ‘ndrangheta. La cosa è del tutto ovvia in quanto in quella sfortunata regione la mafia sporca e pulita ha sostituito completamente Stato, Economia e forse purtroppo anche senso civico”. Al duro attacco di Marinelli si aggiungono le parole della responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti Camelia Di Marcantonio che specifica: “Frattasi è stato accusato dal senatore Fazzone di aver strumentalizzato tutto e il senatore avrebbe anche affermato che non è vero che c’è la mafia nel Lazio. In tal modo si è come delegittimato il ruolo di Frattasi. Finchè il Governo non riconoscerà la presenza della ’ndrangheta nella parte meridionale del Lazio – conclude la Di Marcantonio – come sarà possibile scoprire eventuali appalti illegittimi? Sarebbe necessario sensibilizzare chi di dovere a controlli sulle gare relative a grandi opere per poi arrivare a quelle minori. Se non vengono prese in considerazione le verifiche sui grandi appalti come operare un controllo capillare anche sulle commesse ad aziende per piccole opere?”.

lunedì 12 ottobre 2009

L’Italia dei Diritti interviene duramente sul caso Fondi


Il vicepresidente del movimento Roberto Soldà e la responsabile della provincia di Latina Camelia Di Marcantonio esprimono forte disappunto per tutta la vicenda del comune pontino



Roma - “Sembrerebbe tutto sistemato ma in realtà non è affatto così. Tutti i cittadini fondani che hanno subito questa situazione di illegalità per quasi un anno sono stati ingannati dalle decisioni del governo che ha di fatto avallato tali illeciti, ignorando le due relazioni del prefetto Bruno Frattasi. Infatti, la cosa più grave è che in questo modo si elude il fatto più importante riguardante le collusioni mafiose di un’amministrazione disonesta, che si dimette per evitare un commisariamento speciale”. A parlare è il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà che esprime tutto il suo sdegno sulla complessa vicenda del comune di Fondi. Le dimissioni di massa del sindaco e della giunta hanno avuto come conseguenza l’impossibilità che il comune possa venire commissariato per infiltrazioni mafiose, in quanto la legge sulla sicurezza prevede che in tali casi di collusioni con la criminalità organizzata i responsabili non possano più candidarsi e che le elezioni si debbano tenere nel periodo tra 12 e 18 mesi successivi allo scioglimento. Al contrario, se il comune viene commissariato per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, come accaduto a Fondi, l'iter per le nuove elezioni segue un percorso legislativo completamente diverso, dando inoltre la possibilità ai componenti della giunta appena sciolta di candidarsi nuovamente per le prossime elezioni amministrative.

Sulla questione interviene anche Camelia Di Marcantonio, responsabile dell’Italia dei Diritti per la provincia di Latina, la quale rileva: “Esiste una sentenza del Consiglio di Stato, la N.1222/2007, emessa per un caso analogo a quello di Fondi, in cui si dichiarano infondati i motivi di scioglimento del comune di Volla (Napoli). In pratica si riconosce come illegittimo l’espediente delle dimissioni di massa della giunta comunale. Perciò, auspico che gli avvocati del Comitato antimafia provvederanno a presentare ricorso al Tar affinché si applichi la stessa disposizione anche al comune di Fondi. È scandaloso - conclude indignata la Di Marcantonio - che poche ore prima di dimettersi il sindaco Parisella abbia pensato bene di premiare anche tre dirigenti che, nello corso mese di luglio, erano stati arrestati dall’antimafia di Roma. Le somme annue della cosiddetta «retribuzione diposizione» da corrispondere ai dirigenti, ora sono passate da 175 mila euro a quasi 260 mila. Pur a fronte di una penosa situazione dei bilanci del comune di Fondi”.

martedì 23 giugno 2009

Centrale solare a Latina, Di Marcatonio perplessa


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Notizia positiva ma è necessario sostenere i piccoli costruttori nella realizzazione degli impianti fotovoltaici”


Roma - “Pur essendo una notizia positiva, non nascondo le mie perplessità poiché nella provincia di Latina ancora non c’è una vera e propria sensibilizzazione delle persone sulle energie verdi, c’è stata poca informazione”. Queste le prime impressioni della responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti Camelia Di Marcantonio alla notizia della firma del protocollo per realizzare una centrale solare per la produzione di energia elettrica vicino Latina. Spiega e conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Le mie affermazioni si basano sul fatto che poco si è fatto per incentivare la diffusione degli impianti fotovoltaici, bisognerebbe sostenere i piccoli costruttori facilitando ad esempio i finanziamenti, non ci sono state agevolazioni sui prestiti nonostante la garanzia dello stato sui rimborsi promessi per le energie rinnovabili. Mi auguro che questo possa essere un segnale di apertura”.

Rifiuti tossici a Latina, l’appello dell’Italia dei Diritti


La responsabile provinciale Camelia Di Marcantonio: “Risultati e responsabilità accertati da tempo, urgono provvedimenti immediati”


Roma - “Visto che la Procura ha già accertato le responsabilità e ancora non si è fatto nulla, sarebbe opportuno prendere dei provvedimenti, inutile che la Regione chiede chiarezza, i risultati sono noti già da tempo”. Queste le parole della responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti Camelia Di Marcantonio alla notizia dell’accertata presenza di rifiuti tossici sotto la discarica di Borgo Montello emersa da verifiche effettuate dai tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, su incarico dell'Arpa Lazio, sezione di Latina. Ricerche che hanno confermato i dati di un precedente studio dell’Enea del 1996 e che successivi accertamenti hanno ribadito la presenza di veleni anche nelle falde acquifere. “La procura di Latina - spiega la Di Marcantonio - aveva già individuato e condannato i responsabili dall’ aprile 2008, avevano detto che avrebbero risolto il problema entro l’autunno 2008 ma ancora non si è fatto nulla. Vengo addirittura a sapere che forse i responsabili faranno ricorso alla giustizia amministrativa e così le competenze verranno trasferite al Tar di Roma col risultato di prolungare i tempi”. Prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro sottolineando le mancate opportunità in termini di riciclaggio: “Si sta rinunciando alla possibilità energetica, scarsa la frazione riservata all’inceneritore, non si è fatto nulla. La Regione i dati li ha ma non li vuole sfruttare, le indagini sono chiuse, le acque inquinate, cosa dobbiamo aspettare?”.

lunedì 8 giugno 2009

Privatizzazione del cimitero di Latina, la Di Marcantonio perplessa


La responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti: “Proteste giustificate”



Roma, 8 giugno 2009 - “Fermo restando che i contribuenti pagano la rata addizionale comunale, quella sul consumo dell’acqua e dei rifiuti, aumentate ultimamente in maniera vertiginosa, mi sembra assurdo pensare che si debba pagare anche una tassa sui defunti. E chi non può pagare?”. Queste le perplessità espresse da Camelia Di Marcantonio, responsabile per la provincia di Latina del Movimento Italia dei Diritti, riguardo alla privatizzazione del cimitero di Latina. Il Comune infatti ha previsto un appalto di circa 47 milioni di euro per affidare ad un privato il cimitero. Secondo le nuove regole introdotte dalla ditta Ipogeo-Damiani, inoltre, per ogni defunto sepolto bisognerà pagare una tassa di 15 euro, mentre per ogni nuova sepoltura ci sarà una tassa da 30 euro. Ieri i familiari dei defunti hanno protestato incatenati davanti al cancello principale del cimitero, con un corteo lungo quasi 4 chilometri che dall’ingresso del parcheggio è arrivato fino alla sede della curia vescovile, nonostante lo scorso giovedì il sindaco Vincenzo Zaccheo aveva promesso la riapertura del cancello principale e dato delle garanzie sul “costo sociale”. “Zaccheo sa che c’è già un appalto regolamentato, - ha continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – quindi mi chiedo cosa possa cambiare. Sotto elezioni tutti sono bravi a parlare, ma quando si tratterà di agire cosa si farà? Una modifica dell’appalto o uno nuovo?”.

lunedì 25 maggio 2009

Di Marcantonio su abusi edilizi a Latina


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Se si aspetta la prescrizione del reato, diventa inutile attivare la macchina giudiziaria”

Roma - “Dopo Ponza e Fondi, per citare solo alcuni casi recenti, non possiamo certo dirci nuovi a notizie di questo genere ma stanchi sì.” La responsabile per la provincia di Latina dell’Italia dei Diritti Camelia Di Marcantonio si riferisce agli abusi edilizi rilevati nel capoluogo pontino dalla polizia municipale al terminedi una lunga operazione di controllo. Alcuni immobili, edificati un paio d'anni fa e destinati ad uso tecnico, erano stati modificati dai proprietari in vere e proprie abitazioni senza alcuna autorizzazione al cambio di destinazione. “Se si aspetta la prescrizione del reato - spiega - diventa inutile attivare la macchina giudiziaria. Nel caso dell’Holiday Village di Fondi il procuratore ha dovuto ordinare il dissequestro per sopraggiunta prescrizione. Se desideriamo che Latina e provincia smettano di occupare i primi posti nella classifica degli abusi edilizi - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - è necessario che i cittadini collaborino segnalando tempestivamente tutte le anomalie alle autorità competenti.”

giovedì 21 maggio 2009

Di Marcantonio sui dati contrastanti di Unioncamera per Latina


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Una propaganda politica”

Roma - “Se il senatore Calvi due mesi fa dichiarava che la crisi in atto è da brivido, ponendo gli abitanti di Pontinia e Latina tra i più indebitati del Lazio, resta da chiedersi come si spieghi la positività del dato enunciato da Unioncamere riguardo alla crescita di nuove imprese”. Questa la perplessità espressa da Camelia Di Marcantonio, responsabile della provincia di Latina per il movimento Italia dei Diritti, riguardo ai segnali contrastanti emersi dalla settima edizione della Giornata dell’Economia, organizzata dalla Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Latina presso la facoltà di Economia dell’Università La Sapienza. Secondo i dati, nel primo trimestre del 2009 sarebbero nate nel comune nuove imprese, facendo registrare il +1.55%, nonostante ci sia una crescita dei contratti a tempo determinato e una diminuzione dell’occupazione che scende del 1.1%. “Anche il consigliere Regionale del Pd, Domenico Di Resta, - ha continuato Di Marcantonio - riteneva recentemente lo scenario molto preoccupante di fronte all’aumento delle aziende in difficoltà del 45% e alla mancata consapevolezza della situazione delle province. Se nel bilancio semi-positivo di Unioncamere non è citato neanche un nome delle aziende, mentre la sinistra ritiene la situazione catastrofica con quasi il 12% di disoccupazione, possiamo sospettare che in questo momento si stia facendo propaganda politica mirata. Se le aziende sono aumentate, chi ci lavora?”.